26 Giu Cosa fare a San Martino di Castrozza: trekking al Cristo Pensante
La meraviglia delle Dolomiti
Cosa fare a San Martino di Castrozza? Tanti i percorsi che si possono fare a piedi o in bicicletta, sentieri per tutte le gambe, ottimi piatti da degustare in rifugio. Vi parlo di questa perla del Trentino perchè da amante della montagna è qui che mi rifugio quando voglio staccare dalla routine. E respirare!
Un’idea per una gita o vacanza da fare da soli o con la famiglia tra storia e natura. E quando il caldo in pianura inizia a farsi sentire, corriamo ai ripari e saliamo in vetta a goderci il fresco delle montagne.
San Martino di Castrozza è un’eccezionale belvedere sulle Pale (meglio note come Pale di San Martino) che ci permette di godere non solo delle bellezze della natura che lasciano estasiati ma anche conoscere un pezzo di storia che ci riguarda e che ha visto questi luoghi protagonisti della Prima Guerra Mondiale.
Trekking al Cristo Pensante sul Monte Castellazzo
Tra le cosa da fare a San Martino di Castrozza in estate c’è sicuramente il trekking al Monte Castellazzo. Ci troviamo sopra Passo Rolle, raggiungibile da vari versanti attraverso sentieri che si inerpicano fino alla vetta da cui possiamo osservare a 360° la meraviglia delle Dolomiti. Qui si gode di una vista panoramica mozzafiato. L’aria è frizzante, lo sguardo si perde nel paesaggio e le Pale di San Martino sono così vicine che sembra quasi di toccarle.
L’ascesa al Monte Castellazzo è un museo della guerra a cielo aperto. Testimonianza della Prima Guerra Mondiale, roccaforte italiana in un territorio che era occupato dagli austriaci. Si sale da Passo Rolle affiancando Baita Segantini, accompagnati sempre dallo splendido scenario delle Pale di San Martino.
Siamo all’interno del Parco di Paneveggio, giardino delle Pale di San Martino, a 2333 metri slm. Qui si possono ancora vedere i resti di gallerie, trincee e grotte scavate dai nostri soldati tra il 1915 e 1918. Per questo motivo è una delle attrattive da visitare se si viene a San Martino di Castrozza.
Non bisogna essere dei grandi scalatori per salire ma un pò esperti si e soprattutto dotarsi di tutto quanto serve per andare in montagna. Scarponi, bastoncini, abbigliamento adeguato per proteggersi dal vento e dalle temperature, cibo e bevande. Consiglio sempre di verificare le previsioni prima di preparare lo zaino per un’uscita e in caso di maltempo proteggersi e non andare a fare i fenomeni sui sentieri. Altri consigli utili per chi va in montagna li potete leggere qui
Il particolare
Lungo il percorso che porta alla vetta del monte si possono osservare piccole grotte scavate nella roccia. Dette “stoli” in dialetto locale, sono delle nicchie che servivano ai soldati per rifugiarsi con munizioni e viveri senza essere visti e al contempo osservare il comportamento dell’avversario. Dovevano anche essere facilmente raggiungibili in caso di emergenza.
Statua del Cristo Pensante
Arrivati in vetta al monte Castellazzo attraverso un trekking sui sentieri incorniciati dalle Pale di San Martino la vista viene rapita da un panorama mozzafiato che lascia a bocca aperta. Le Pale si stagliano verso il cielo con tutta la loro immensità. In cima al monte la statua del Cristo Pensante rapisce per la sua bellezza. Qui un momento di riflessione è quasi naturale che avvenga.
Il Cristo Pensante merita davvero una visita. E’ senza dubbio tra le cose da vedere se si viene in vacanza all’ombra delle Pale. E’ una statua scolpita da Paolo Lauton, ricavato da un blocco di marmo bianco di Predazzo, la Predazzite mista Pencatite e pesa oltre 20 quintali. Rappresenta Gesù, sceso dalla croce che seduto su di una roccia sta pensando. Pensate che la corona di spine è stata confezionata con il filo spinato della Grande Guerra. La grande croce al suo fianco, invece, è fatta di cortèn, il ferro che si arruginisce ed è stata disegnata e costruita da Pierpaolo Dellantonio, su una prima bozza di Claudio Delvai.
La sua storia
Il 16 giugno 2009 la statua del Cristo Pensante è stata posizionata sul Monte Castellazzo a 2333 metri. Grazie all’interessamento del Generale Carlo Valentino e del presidente del Cai Annibale Salsa, con una grande e precisa operazione dell’esercito italiano coordinata dal Maggiore Zefferino Di Prospero. Si da così il via ufficialmente al Trekking del Cristo Pensante. Un’opportunità per conoscere la storia del luogo immersi nella natura.
``Trova il tempo per pregare, trova il tempo per riflettere, trova il tempo per sorridere``
San Martino di Castrozza dove mangiare
Cosa fare a San Martino di Castrozza quando siamo in vacanza lo abbiamo visto, ma ora dobbiamo capire dove mangiare bene. Quando si percorre il trekking del Cristo Pensante uno dei tragitti passa davanti a Baita Segantini. La Baita si trova a 2170 metri e si raggiunge da passo Rolle con una passeggiata non impegnativa. Un percorso emozionante per lo scenario che si ammira una volta raggiunta la terrazza della baita. Uno dei luoghi più fotografati e affascinanti di tutto il Trentino dove vi consiglio di andare prima o poi. Pensate che la baita non fu subito eretta in questo luogo. L’artista che la costruì, Alfredo Paluselli, che qui visse in solitudine per 35 anni la ricavò da un antico tabià che poi smontò per trasportarlo e ricostruire nel luogo dove sorge ora. Paluselli dovette anche preoccuparsi di tracciare con badile e piccone la strada che oggi sale alla baita perchè non esisteva un vero sentiero. A lui dobbiamo quindi l’origine di questo luogo che oltre ad emozionarci ci fa gustare ottimi piatti.
La cucina di montagna
Trovo straordinari i piatti che qui preparano in montagna con ingredienti semplici ed essenziali, mai più di 2/3 ma che assumono un sapore unico. A parte che ti viene fame solo a guardarli, ma dopo 4/5 ore di cammino te li mangeresti anche con gli occhi.
Il piatto che vedete è il must del menù del montanaro: polenta e funghi. E durante le mie passeggiate sulle Dolomite l’estate in cui siamo stati qui ho visto comparire i primi porcini nei cestini dei raccoglitori di funghi.
Dunque, in vacanza tra le cose da vedere a San Martino di Castrozza è bene anche inserire le baite. C’è da provare l’ottima cucina di montagna, che il gusto ci guadagna!
Dove vivere una cena tirolese a Verona. Racconto la mia esperienza alla Trattoria da Osei per una serata con menù tirolese.