
04 Nov Roveja, storia ricette proprietà del legume dimenticato
Roveja, il pisello antico
Roveja storia, ricette, proprietà del legume dimenticato. Cos’è e come si cucina questo legume chiamato anche pisello di campo.
Non è molto che sono stata per un week end nel centro Italia tra le regioni di Umbria, Toscana e Lazio. Proprio da quest’ultima mi sono portata a casa un piccolo ricordo come faccio di consueto da ogni viaggio. Un cadoux culinario come faccio sovente.
Oggi vi racconto della roveja, il pisello di campo.
Prima di capire cos’è e come si cucina la roveja, conosciamo un pò la storia e le proprietà del legume più antico e ormai dimenticato.
Cos’è la Roveja?
Chiamata anche pisello di campo, la roveja è un legume antico e prezioso. Poco conosciuta se non addirittura trascurata dal mercato ma dalle innumerevoli proprietà che vanno scoperte.
La roveja è una pianta di legumi proveniente dal Medio Oriente dove si coltivava già nell’antichità. Oggi la possiamo trovare in alcune coltivazioni di Umbria e Lazio grazie all’impegno di alcuni coltivatori che la seminano e tutelata come Presidio Slow Food.

Roveja: dove si coltiva?
Continua il nostro viaggio alla scoperta della roveja, storia ricette e proprietà.
Prima di vedere come l’ho cucinata, diamo uno sguardo al territorio da cui proviene.
Nel mio breve soggiorno in centro Italia ho capito essere questa una terra famosa per le coltivazioni di legumi.
La tappa a Civita di Bagnoregio, la città che muore, piccolo borgo di suggestiva bellezza mi ha colpito anche dal punto di vista gastronomico. Facendo una sosta al Bar La Piazzetta per pranzo mi sono

imbattuta in un mondo tutto da scoprire fatto di prodotti unici e di qualità.
Se volete scoprire come è proseguito il mio week end e il tour gastronomico culturale seguite il link e leggete l’approfondimento
Tornando a noi, ci troviamo a cavallo tra Lazio e Umbria e a pochi passi dalla Toscana: è l’Alta Tuscia. Terra di antiche origini e tradizioni con una sua precisa identità che la rende unica. Qui potete trovare legumi poco conosciuti dai nomi improbabili ma buonissimi, e anche il Coregone del Lago di Bolsena, il Marrone di Latera, oppure l’Asparago verde di Canino, solo per citarne alcuni.
L’Azienda Agricola Campomoro i cui proprietari gestiscono il locale di Civita di Bagnoregio sui suoi campi nella zona settentrionale della Provincia di Viterbo coltiva varietà di legumi e prodotti biologici poco conosciuti, almeno per me. Fagiolo del Purgatorio, Verdolino, Fagiolo della Stoppia, oltre a ceci e cicerchia.
Sul loro ricettario parlando dell’Alta Tuscia si legge:
“Sa di Roma, profuma di Toscana e ha la povertà dell’Umbria…”
Vi consiglio di visitare il sito e magari fare un viaggio nel viterbese.
Quando non sapete cosa regalare a Natale o altre occasioni: ricordatevi dei tanti prodotti gastronomici delle regioni d’Italia. E fate assaporare quello che altri magari non conoscono.
La ricetta della roveja
Roveja, storia ricette e proprietà: per renderle omaggio ci vuole un piatto che parli al cuore come al palato e rievochi le tradizioni culinarie contadine di un tempo.
Ho pensato di gustare questi legumi in una calda zuppa di roveja al profumo di rosmarino. Senza sfronzoli ma puntando all’essenze del gusto originario.
Per cucinare la roveja, come per gli altri legumi, se non è fresca va messa in ammollo per alcune ore. Io l’ho lasciata per 24 ore in acqua cambiandola ogni 3/4 ore. Dopodichè si procede alla cottura.

Ingredienti:
- roveja
- rosmarino
- sale, pepe q.b.
- olio di oliva
Vi ho già parlato dell’ammollo dei legumi quindi possiamo andare dritti alla cottura.
La pazienza, si sa, è la virtù dei forti. E qui con la roveja ce ne vuole un pò ma ne vale la pena. La cottura varia dai 40 ai 50 minuti.
Cuocete la roveja in acqua immergendovi insieme qualche rametto di rosmarino che la profumerà.
Regolatevi con la quantità dell’acqua di cottura perchè la roveja sarà servita in zuppa nella sua stessa acqua.
(Attenzione, non deve risultare una brodaglia insapore).
Aggiustate di sale e pepe.
Infine, se volete, chiudete con un giro di un buon olio di oliva.
Servite calda, quasi bollente, con crostini di pane.

Visto che dopo la zuppa rimaneva ancora in dispensa un pò di piselli di campo ho pensato di preparare una ricetta sfiziosa come antipasto.
Un hummus di roveja con pomodori secchi reso intrigante dall’aggiunta di pepe di Cayenna, che in realtà è un peperoncino. Ideale accompagnamento per delle bruschette, bagnate da un buon calice.
Preparare l’hummus di legumi è la cosa più semplice che ci sia.
In pochi minuti si ha una ricetta sana, light e vegana. Senza mai trascurare il gusto.
Vale la pena provare a fare la mia ricetta di hummus di roveja e pepe di cayenna perchè non ve ne pentirete.

Mettete nel mixer la roveja cotta con 4/5 pomodori secchi, mezzo spicchio d’aglio, sale, pepe di Cayenna a piacere. E’ un pepe molto particolare perchè in realtà dona piccantezza. Ricordatevi perciò di non esagerare se non volete infiammare i vostri commensali. Da evitare gente che gira come impazzita per la casa cercando disperatamente di smorzare le fiamme che divampano in bocca. Spalmate l’hummus di roveja su bruschette di pane o chips di polenta.

Spero che questo viaggio in Alta Tuscia alla scoperta della roveja, storia ricette e proprietà vi sia piaciuta e vi abbia invogliato ad assaggiarla.
A presto, al prossimo viaggio!
