05 Gen Rufioi di Costeggiola
Ravioli dolci fritti della tradizione veronese
Avete mai assaggiato i Rufioi di Costeggiola? Sono dei dolci tipici di questa frazione tra Soave e Cazzano di Tramigna, in provincia di Verona. Vi racconto la loro storia e come si preparano perchè li amo molto. Li assaggio ogni volta che posso perchè accompagnano la mia vita da quando io ne ho memoria. Il nome deriva dal latino “raviolus” proprio per la loro tipica forma di raviolo. L’origine di questi dolci tipici si perde nel tempo, la prima ricetta compare già nell’ 800 nel nord Italia tra le regioni del Friuli e del Veneto. Nati come tortelli dolci ripieni a cui ognuno nel tempo ha modificato, secondo le proprie tradizioni, l’impasto e il squisito ripieno.
La tradizione dei Rufioi di Costeggiola
Per la frazione di Costeggiola a cavallo tra Soave e Cazzano di Tramigna, in provincia di Verona, i Rufioi rappresentano il dolce tipico di carnevale. Località di poche anime che nei giorni della festa di San’Antonio Abate si riuniscono nel Comitato per la preparazione di questi dolci tipici veronesi. Da metà del ‘900 la preparazione dei Rufioi a Costeggiola infatti è abbinata alla festa del santo patrono che si festeggia a metà gennaio. Destino vuole che coincida con il mio compleanno: motivo in più per averli accanto alla torta con candeline!
Li possiamo assaggiare in questo periodo nei ristoranti e alimentari della zona e durante la festa di Sant’Antonio Abate che si tiene a Costeggiola dal 20 al 22 gennaio.
La ricetta dei Rufioi
Difficile farsi svelare la ricetta dei Rufioi. Una cosa sono riuscita a capire durante la mia visita al Panificio Zambaldo di Soave che mi ha ospitato nel suo laboratorio. Ci vuole tanta attenzione e buona manualità perchè la pasta sfoglia deve essere tirata sottilissima senza però naturalmente rompersi.
Si tratta di una sfoglia preparata con farina, uova, zucchero, burro al cui interno viene inserito un ripieno di amaretti, uvetta, frutta secca tritata, pan grattato,cedrini. Un segreto, però, ve lo posso svelare: nell’impasto della sfoglia dei Rufioi di Costeggiola viene aggiunto anche il vino. Una volta stesa la pasta sfoglia, si aggiunge il ripieno e si richiude su se stessa. Dopodichè ricavano delle mezzelune come fossero dei ravioli. Friggerli è il modo migliore per gustarli perchè mantengono intatta la pasta friabile e tenera ma i più salutisti prevedono una cottura in forno.
Alcune fasi della lavorazione dei Rufioi al panificio Zambaldo.
Cosa abbinare ai Rufioi
A questo punto cosa posso aggiungere?
Assaggiateli, magari accompagnati da un buon calice di vino. Recioto, naturalmente. Per avere una più ampia scelta di abbinamenti vi consiglio di leggere la mia guida sui vini veronesi.
Anche Sanguinetto prepara i Rufioi
Vi devo svelare che gli abitanti di Costeggiola non sono gli unici a preparare i Rufioi. A Sanguinetto hanno una tradizione simile anche se qui prendono un nome leggermente diverso e diventano Rofioi. Si preparano a settembre in occasione della festa del Santo Nome di Maria. Vengono appesi durante la notte, secondo l’usanza, in modo che i bambini al risveglio li possano trovare come per magia. Anche questi si possono acquistare durante i giorni della festa del paese nei chioschi adibiti.