26 Ott Origini della zucca di Halloween: scopriamo la tradizione in Veneto
Usanza popolare per Ognissanti
Ogni anno con l’avvicinarsi del 31 ottobre si sente parlare della tradizionale zucca di Halloween come rito per rendere omaggio a questa festa. Ricorrenza che i più pensano essere di stampo americano fatta di scheletri e scherzi macabri. Ma non tutti sanno che festeggiare Halloween intagliando la zucca è una tradizione antica veneta che appartiene ai nostri avi. Quindi nessuna moda extracontinentale bensì tradizione con radici iperlocali e autoctone. Da veronese amante delle storie di cibo e delle tradizioni legate al territorio mi fa piacere tenervi compagnia scoprendo un aspetto del folklore veneto che i nostri nonni conoscevano bene e sentito anche ai giorni nostri.
In questo post vi racconto le origini della zucca di Halloween e vi dò appuntamento sul prossimo articolo per vedere insieme come preparare la zucca di Halloween facilmente o mostruose lanterne.
Le origini della zucca di Halloween
Sebbene le tradizioni di Halloween cambiano da paese a paese, la zucca resta il simbolo per eccellenza delle celebrazioni. In inglese la zucca di Halloween porta il nome di Jack O’Lantern, dal protagonista di una leggenda popolare irlandese da cui sembra risalire l’origine di questa tradizione. Le stesse celebrazioni di Halloween affondano le loro radici nel culto celtico del Samhein. La festa si teneva a fine estate e dava inizio al nuovo anno. Per l’occasione si usava intagliare le verdure per non far avvicinare gli spiriti. Per questo si pensa che la leggenda di Jack O’Lantern sia nata in questo periodo.
Si narra che Jack fosse un fabbro irlandese dedito all’alcool che amava tormentare la gente e fare terribili scherzi. Tra i colpi più riusciti quello messo in atto per imbrogliare il diavolo in persona e costringerlo a rifugiarsi sopra un albero. Per non farlo scendere, Jack incise sul tronco una croce, e cominciò a mercanteggiare con Lucifero. Dopo lunghe trattative, concordarono un compromesso: il diavolo avrebbe salvato Jack dall’inferno e lui, in cambio, gli avrebbe permesso di scendere dalla pianta. Sicuro di rimanere impunito, l’astuto Jack cominciò a combinarne di tutti i colori e quando morì non venne perdonato, né tanto meno ammesso in Paradiso. Costretto a vagare sulla terra senza riposo, ricevette in dono un tizzone per illuminare la strada nelle tenebre. Per mantenerla più a lungo possibile Jack ripose il fuoco in una rapa svuotata, che diventò così una lanterna. Da allora, alla vigilia di Ognissanti, è possibile scorgere la fiammella di Jack, alla ricerca della sua strada.
Dalla rapa alla zucca
Come si è passati dalla rapa intagliata alla zucca arancione che tutti noi oggi conosciamo e identifichiamo come la zucca di Halloween? Quando gli irlandesi arrivarono in America scoprirono che era più facile trovare delle zucche piuttosto che rape. Così ben presto la zucca prese il posto della rapa per onorare la tradizione di Jack O’Lanter.
Zucca di Halloween in Veneto: il rito della “lumassa”
Lumassa in dialetto veneto significa lumicino. Nello specifico, l’usanza a cavallo del 2 novembre di inserire un lume all’interno di una zucca intagliata a mano per rendere omaggio alla festività dei defunti.
Non è la festa di Halloween, non siamo in America e non ci si traveste da fantasmi. Ma la tradizione della zucca intagliata celebra in Veneto da decenni il legame con i morti.
Nasce nelle campagne del Veneto in particolare nel Polesine, alla foce del Po, territorio vocato alla coltivazione della zucca – la varietà Delica e Violina. La tradizione popolare del passato voleva che le famiglie si riunissero durante il periodo dei morti per preparare le zucche. Non erano mostruose come vuole l’usanza americana, bensì lanterne che servivano a richiamare le anime defunte e a rendergli omaggio.
La festa, quindi, assumeva la forma di contemplazione e venerazione per i morti della propria comunità come era anche per i paesi del nord Europa. Le zucche intagliate e le lanterne un tempo si potevno scorgere lungo gli argini dei fiumi di campagna o sulle finestre delle abitazioni di montagna non tanto per decorazione ma per la credenza popolare che la vita e la morte fossero in qualche modo legate tra loro.
Novembre non lo si aspetta soltanto per festeggiare Halloween con mostruose zucche ma anche per sorseggiare vino Novello e Torbolin, i vini nuovi frutto della vendemmia appena terminata.